L'antro dello storico è la biblioteca ufficiale di Thalyria. Qui puoi leggere o acquistare tutti i racconti pubblicati dai giocatori. Per pubblicare un tuo libro, gettalo nel contenitore che si trova vicino al Bibliotecario. Lo staff ne esaminerà il contenuto e se sarà ritenuto idoneo, lo vedrai pubblicare al tavolo delle vendite, dove i visitatori potranno leggerlo e comprarlo al prezzo di un diamante. Potrai ritirare i tuoi guadagni parlando con il Redattore, al piano superiore. Leggi il regolamento completo nel paragrafo seguente.
1. I libri devono essere chiusi e firmati dall'autore.
2. Il contenuto del libro non deve superare le 20 pagine.
3. Il libro va consegnato nell'apposito raccoglitore.
4. Gli scritti devono raccontare fatti, luoghi o persone (reali o inventati, presenti o passati) riguardanti il mondo di Thalyria.
5. Gli scritti non devono contenere volgarità, o insulti di alcun genere, neanche velati. Non devono contenere termini discriminatori.
6. I libri non devono contenere testo dannoso per il server.
Suggerimento: Controlla che il titolo sia stato scritto correttamente, se i caratteri non sono sufficienti, ricorda che puoi impostarlo anche usando un'incudine!
autore: Stefano93
pubblicazione: 28/10/2024
Dispater, Lord di Ferro, Padre di Dis, è un Arcidiavolo che regna sul secondo livello dell'inferno, il regno di Dis. Maestosa e alta la sua figura, dalla pelle color ruggine con dozzine di cicatrici, con quattro corna, è l'unico tra i signori infernali a credere nelle virtù dell'Amore cortese. Raramente lascia il suo regno e l'inferno, ma quando lo fa porta con se' parte del suo regno e dei suoi eserciti. Trovò affascinante la semidea Erecura, nonostante la sua passione per la natura e gli animali fosse opposta allo stile di vita di Dispater. Dopo che ella rubò il segreto della vita eterna ad altre divinità, fu accolta come rifugiata nel regno di Dis ed infine cedette alle lusinghe di Dispater. Leggende narrano che per corteggiarla, fece scavare una intera montagna ad immagine dell'arcidiavolo, riempiendo le caverne sottostanti di gemme, oro, e oggetti rari e misteriosi provenienti da altri regni e dimensioni. Una sera scesero assieme in quelle buie grotte e danzarono per ore, in gallerie dai soffitti ricoperti di gemme che ricordavano un cielo stellato. Da quel momento la vetta venne chiamata Monte Dispater.
Questa storia ormai è andata perduta e pochi esseri ne sono a conoscenza, ma il monte mantiene il suo nome a causa della somiglianza con un ghigno diabolico e per le caverne laviche ricche di minerali nascoste nelle profondità. Migliaia di anni dopo, queste caverne attirarono l'attenzione di popolazioni naniche, venute a conoscenza della ricchezza della Montagna. Recentemente, strani oggetti, con misteriose rune e tiepidi al tatto, sono stati rinvenuti nelle profondità di alcune caverne. Alcuni dicono di aver visto un bagliore rosso provenire da alcune di queste rune, e di aver intravisto in seguito, nei vapori e nei fumi della lava, delle forme umanoidi danzare, una con quattro corna, e l'altra con lunghi capelli ricoperti di fiori.
autore: Il_Ramingo
pubblicazione: 30/10/2024
- 𝐸 𝒸𝑜𝓈𝒾 𝒻𝓊
Ancor prima che le navi degli uomini solcassero i mari di Thalyria, v'era un popolo tozzo, barbuto e assai rissoso che da tempo immemore calcava le terre emerse. I nani, o dwemer a seconda della lingua, sono il primo popolo ad aver mai messo piede su questo mondo, risvegliati dal loro torpore subito dopo il canto della creazione, quando il cielo e le sue stelle erano ancora giovani. Questa bassa gente edificò borghi, paesi, capitali e imperi che col tempo andarono persi per sempre, solo poche tracce di questo glorioso passato vivono ancora oggi. Le più importanti resistono alle intemperie dei gelati monti in cui si trovano.
-𝒜𝓊𝓁𝑒𝑒𝓅𝓈
Aulmons è ciò di cui tratta la nostra storia. Situata dentro al Monte Aulè è solo un frammento di ciò che era allora, una misera gemma salvata da un tesoro andato perduto. In origine la città si chiamava Auleeps (Aulips), che in lingua nanica significa "Profondo Aulè" ed era situata miglia e miglia più in profondità di dove si trova adesso. Auleeps è nata come punto di incontro tra due città nelle Vie Profonde. Strade sotterranee che collegavano i più importanti nuclei nanici. Col tempo però, ha acquistato sempre di più importanza passando da un luogo di sosta a sito di scambi e ricchezze. Numerosi re, commercianti, viandanti o semplici curiosi passarono almeno una volta per Auleeps, ingrandendone di volta in volta il nome. Sfortunatamente come ogni storia, pure questa ha un brutto risvolto. Vi starete chiedendo come siamo arrivati adesso ad avere solo una misera scheggia di ciò che avevamo.
-𝐿'𝒜𝒷𝒾𝓈𝓈𝑜
Venne l'oscurità su Thalyria, gli oceani erano in tempesta come non mai, il cielo terso e innumerevoli imbarcazioni ricolme di gente alta in cerca di fortuna approdarono su questa terra. E portarono con sè i draghi. Giganti, orrendi esseri nati dal buio e cresciuti dal fuoco sgusciarono fuori dalle nubi che li avevano sputati e bramosi d'oro diedero a molti nani la morte. Città caddero e vite vennero perse, in pochi si salvarono e in ancor più pochi ne parlano. Grande sdegno è questo per la fiera casata nanica, creatrice di fortezze e imperi, dominatrice del mondo conosciuto, cadde e andò in pezzi in pochi giorni. Grande sdegno.
-𝐼𝓁 𝒞𝒾𝓃𝑒𝓇𝑒𝑜
Ad Auleeps il fato non fu gentile, un dragone cinereo si intrufolò da un'apertura sulla vetta della montagna e discese fino a raggiungere il fulcro della città. Fuoco e fiamme bruciarono la pietra facendone salire una colonna di fumo fin su nel cielo.
Un monito. Auleeps era stata perduta, o quasi. I pochi nani superstiti, parzialmente accecati dalla ferrigna esalazione, salirono i gradini fino in superficie e lì con un gesto eroico decisero di fermare il drago. Le strade che univano parte alta e bassa di Aulè vennero bloccate, rinchiudendo la bestia nell'abisso, troppo grande per poter fuggire usando le Vie Profonde.
-𝒜𝓊𝓁𝓂𝑜𝓃𝓈
Stabilirono un accampamento militare vicino ai portoni che davano sui verdi prati, col tempo si trasformò in una città. Un episodio analogo successe millenni prima più in profondità, ma questa volta erano nei pressi della vetta. Il nome della città cambiò da Auleeps a Aulmons, ovvero "Vetta dell' Aulè" e così rimase. Ancor oggi la parte bassa della città rimane laggiù, ricordo sbiadito dei tempi che furono. Certi osano avvicinarsi ma i racconti che portano con loro parlano di un'altro male dopo il drago, anni di oscurità hanno marchiato quelle strade di pietra. L'oscurità non ha occhi, ma orecchie pronte a risvegliare qualcosa sopito nel buio. Come sappiamo, i draghi andarono via via scemando. Alcuni morirono per mano d'elfo, d'uomo o di nano e alcuni semplicemente sparirono seguendo l'oceano che li aveva portati. L'ultimo drago documentato fu abbattuto da una compagnia di guerrieri in una dimensione nella quale si era nascosto. Ora la parola "drago" è solo un gioco per i bambini e un imprecazione per le chiacchiere avvinazzate da taverna.
Per questo io vi scrivo, per far si che le gesta dei miei compagni non rimangano nell'abisso. Ricordatevi del cinereo drago e dei suoi fratelli e sorelle, torneranno quando l'oceano si ribalterà, la terra scuoterà, e che i nostri antenati ci perdonino se non sarete pronti.
autore: Stinker_Fish
pubblicazione: 28/01/2025
Estratto dal diario di LF (esploratrice di Thalyria)
Sono entrata nella Tana della Migale con il cuore che batteva forte e la lanterna tremolante tra le mani. Trovarla non è stato semplice, il percorso è un labirinto di cunicoli, porte nascoste e scale che sembrano precipitare nell’abisso. La prima cosa che colpisce entrando è l’aria calda, densa e carica di un odore pungente che pizzica il naso. La seconda è l’atmosfera. La Tana è un luogo in cui si respira mistero. Le pareti di pietra grezza sembrano gocciolare segreti. Le luci a gas oscillano debolmente e gettano ombre che sembrano vive. Al centro c’è un tavolo da poker, circondato da individui silenziosi con il volto nascosto da cappucci. Dietro il bancone, un uomo alto con un orologio tatuato sul volto lucida un bicchiere scheggiato. Alle sue spalle, una tanica di vetro piena di un liquido verde brillante, come una enorme bolla di miasma liquido. Ho ordinato un bicchiere con un cenno del capo. Il locandiere mi ha subito squadrato. "Sei sicura? Questa roba non è per principesse." "È chiaro!" ho risposto, cercando di mascherare la mia incertezza. La Smlm è densa, quasi oleosa, e il suo odore è intenso, un misto di dolciastro e acido. Il primo sorso è una tempesta: pungente, amaro, ma con un fondo morbido. Un’onda di calore mi ha attraversata. Mi sono sentita euforica, più viva che mai. Ma non è durato a lungo. Le ombre sembravano più scure, i suoni più vicini. Giuro che il ragno sul muro si muoveva. "Come la fanno?" mi ha chiesto il locandiere, con un sorriso storto. "Dicono che venga dai guardiani." Ha indicato il pavimento. "Hanno una ghiandola. Da lì estraiamo la Smlm. Una goccia ti fa volare. Due ti portano sull’orlo del baratro." Ho notato un uomo seduto nell’angolo, stringeva un bicchiere con mani tremanti. "Non è solo una bevanda. Ti dà tutto in un momento, ma il prezzo lo capisci solo dopo." Dopo aver finito il mio bicchiere, ho lasciato qualche smeraldo e mi sono diretta all’uscita. Un cliente ha indicato un passaggio segreto con un cenno. Mentre camminavo nei cunicoli sentivo il ragno sul muro seguirmi con lo sguardo. Le sue zampe sembravano allungarsi. La Smlm ti lascia un segno. Ti fa sentire potente, ma subito dopo vulnerabile. Highhelm è piena di misteri. La Tana della Migale è solo uno dei suoi volti. Forse un giorno tornerò. Forse no. Nulla qui è come sembra.
autore: Stinker_Fish
pubblicazione: 06/02/2025
Dai diari di LF (esploratrice di Thalyria)
La leggenda del Cuore di Giada risuona da secoli tra le voci degli esploratori. Si dice che sia una pietra di una bellezza incomparabile, luccicante come il mare di giorno, profonda come i lamenti incessanti di Thalyria. Alcuni sostengono che sia stata lei stessa a crearla, strappando una parte di se' per darla al mondo, un cuore da cercare, ma impossibile da possedere.
Non si mostra facilmente, il cammino per trovarla è ripido e tortuoso. Ma la sentivo chiamare, la sua eco mi cercava. Mi addentrai nelle profondità di Highhelm, sotto le pendici del Monte Dispater. Le gemme tempestavano le pareti come un immenso cielo pieno di stelle. Per raggiungere lei dovevo arrivare nel cuore della montagna, nella solitudine più profonda.
Le pareti erano scosse da tremendi terremoti. Ogni passo mi allontanava da ciò che avevo conosciuto. La mia realtà si disperdeva in un un dedalo di caverne silenziose. Il ricordo di tutte le persone che avevo incontrato si mescolava a quell'oscurità, scivolando via tra le mie dita come acqua trasparente sulla superficie frastagliata delle rocce.
Thalyria soffiava il suo alito gelido fino in fondo a quell'abisso, scuotendo il mio incedere, divenuto lento e doloroso. Superai l'ennesimo cunicolo e lei era lì. Splendeva come dall'interno, su un pavimento liscio, eroso dallo scorrere di qualche corrente, ormai prosciugata. Sentivo il suono delle gocce passate riempire lo spazio attorno a me.
Mi arresi su quel giaciglio. Chiusi gli occhi immobile, stingendola a me come una schiena da scaldare. Respirai tra i suoi capelli, dissolvendo la mia stanchezza. Il suo cuore pulsava vivo dentro al palmo della mia mano, la sua forza sollevò per un attimo il mio corpo stanco da tutte la mie paure, la sua vitalità e il suo splendore sono stati miei, per quella notte.
autore: R0by8
pubblicazione: 02/05/2025
---+< 𝓵'' 𝓐𝓻𝓻𝓲𝓿𝓸 >+---
Sbarcai al termine della notte, nel porto quieto di un paese senza nome․ Mi incamminai verso l’interno, su quelle strade silenziose․ Le case dormivano ancora․ Allontanandomi dal mare, raggiunsi le porte d’uscita della città․
E fu allora che la vidi, l''aurora․ Un bagliore irreale tingeva per me quel cielo senza nuvole․ Fenomeno assurdo, a quelle latitudini․ Lo accolsi come un richiamo, e lo seguii․
---+< 𝓵𝓪 𝓒𝓲𝓽𝓽𝓪̀ >+---
La luce del giorno rapidamente si espanse e mi incamminai verso le colline, fiorite di asfodeli․ I cartelli lungo la via erano confusi, ma un vento insolito mi spingeva a proseguire․ Camminai verso l''orizzonte, finché davanti a me si innalzarono delle ripide mura․ Una forza invisibile sembrava vibrare in esse, che impenetrabili la contenevano․ Maeryth era una città antica, popolata da creature imponenti:dai nobili giganti della stirpe dei Myr, ai semiumani nelle campagne circostanti․
Convivevano ma con distacco, in un equilibrio fragile di tolleranza․ "Ti piace il fiume?" sembrò sussurrarmi timidamente una voce․ La raggiunsi, sgusciando in una spaccatura tra le mura․ Era un giovane rylith, incuriosito dalla mia presenza․"
Mi prese per mano, senza parlare, e con un balzo mi ritrovai in mezzo alla gente․ Le strade brulicanti di abitanti si srotolavano lungo l''interno delle mura come un nastro di pietra viva․ Tra le botteghe e i tendoni del mercato si stagliavano i palazzi centrali, imponenti e severi․
Il rylith si muoveva agile tra meccanismi e passaggi, e io lo seguivo, rapita dalla sua vivacità․ La città intera sembrava il suo laboratorio personale․ Il suo passo energico mi travolse, come un turbine improvviso, trascinandomi nella sua schiera di giganti․
Urtammo ogni cosa sul nostro cammino, cominciando presto ad attirare attenzioni non sperate․ Occhi torvi si alzavano al nostro passaggio, mentre il cielo già si oscurava․
---+< 𝓵𝓪 𝓕𝓾𝓰𝓪 >+---
Una famiglia ci osservava e tutti poco a poco si voltarono․ Riconobbero il mio odore, la mia razza effimera era bandita da quelle strade․ Il silenzio cadde per un attimo e poi si sollevò un brusio minaccioso․ L''intera folla si agitava nella nostra direzione․ Iniziammo a correre, inseguiti da soldati armati․ Mi trascinò con sé in una fuga insensata, nei cunicoli che solo lui conosceva․ Un pertugio tra le mura, e mi spinse giù․ Caddi sull''erba bagnata, ai piedi delle fortificazioni․ Lo vidi dall''alto indicarmi il temporale․ "Nelle nuvole e nella pioggia", mi sembrò di leggere nei suoi occhi cerulei․ Mi voltai, addentrandomi in quel cielo ormai spento e scappai senza guardarmi indietro․
Sprofondando nella notte di Maeryth, come un''inutile stupida umana, abbandonata dalla sua bianca luna․